martedì 22 maggio 2012

. . . MOLTO UTILE ET HUMILE ET PRETIOSA ET CASTA.

Così San Francesco descriveva l'acqua: il nostro bene più grande. E non si è mai sentita definizione più perfetta ! Che l'acqua sia utile lo sa il cuoco come la massaia, il pastore come il fornaio, il lavapiatti come il contadino. . . Ma quanto essa sia preziosa, anzi indispensabile, lo sanno bene quelle popolazioni che riescono a malapena a trovarla dopo aver scavato per ore. E però c'è chi la spreca senza pensare che una sola goccia avrebbe salvato dalla morte un bimbo africano. Gli scienziati spesso ci avvertono cha l'acqua potabile non è infinita ed altri studiosi si adoperano nella ricerca di sistemi di potabilizzazione dell'acqua di mare. Proprio in questi giorni il mio amico Gigi dal Brasile mi chiede cosa ne penso dei recenti studi sulla possibilità di ricavare acqua dalla trasformazione dei rifiuti urbani. Francamente la mia preparazione scientifica non arriva ad immaginare nemmeno lontanamente quale possa essere il percorso per ottenere un miracolo simile. Ma siccome ho molta fiducia nella Scienza, oso ipotizzare che la cosa sia fattibile. E così sarebbe possibile dissetare tutte quelle popolazioni, il cui territorio noi Europeri avevavmo scelto per fare le discariche per i nostri rifiuti, dimostrando ancora una volta che la nostra può ben essere definita CIVILTA' DEGLI SPRECHI. Una sola cosa mi sento di dire: se quegli scienziati riusciranno nel loro nobile intento. . . LAUDATO SIE MI' SIGNORE: