mercoledì 27 aprile 2011

ENERGIA

Fin dai primi momenti della sua esistenza l'Uomo ha avuto il problema dell'energia.

Infatti si è subito accorto che usare sempre la sua forza per portare pesi, o per cacciare lo stancava molto.

Così si è guardato intorno e ha visto che poteva farsi aiutare dal vento, dalla corrente del fiume, o da qualche animale mansueto e facile da domare.

Ma mentre lui faceva queste scoperte , qualche suo compaesano si impadroniva delle rive del fiume o monopolizzava l'allevamento degli animali da soma, diventando sempre più potente.

"Mutatis mutandis" anche al giorno d'oggi succede la stessa cosa: i proprietari dell'energia si arricchiscono sempre più e si contendono le fonti energetiche anche a colpi di cannone o bombardamenti più o meno mirati.

E talvolta i comuni mortali non riescono a capire quale sia il vero motivo della contesa.

I governanti infatti riescono a far credere certe assurdità, per cui riesce difficile rendersi conto della verità.

Io ricordo bene quando ci hanno detto che il petrolio stava finendo e che non si poteva più circolare in macchina.

Ma dopo poco tempo il primo ministro (che mi pare fosse Colombo) andò direttamente da Agnelli ad annunciare che i rubinetti si erano di nuovo aperti. Miracolo !

Io sono sicuro che finché ci sarà una sola goccia di petrolio nessuno ci dirà che la nuova energia è l'idrogeno, o che si può sfruttare quella meravigliosa ed inesauribile fonte che é il sole.

Addirittura io proporrei che a tutto ciò che si muove fosse applicata una dinamo per ottenere corrente elettrica.

lunedì 18 aprile 2011

AB OVO

Le recenti vicende della Libia mi hanno fatto ritornare in mente un episodio accaduto mezzo secolo fa.

Mi trovavo in villeggiatura in Cadore, dove degli amici erano proprietari di un alberghetto, in cui alloggiava un generale in congedo. L'alto ufficiale esibiva a tutti un'elegante cartella in pelle, nella quale custodiva i diplomi con le motivazioni delle sei medaglie d'oro, che aveva "meritato" in Corno d'Africa, per aver trucidato la popolazione di sei villaggi (uno per medaglia), successivamente dati alle fiamme.

Il grande "eroe" raccontava anche di aver più volte tagliato le mani di qualche "selvaggio" e di averlo poi rimandato indietro con i testicoli in bocca.

Era il periodo in cui l'Italia, buona ultima, aveva deciso di conquistare qualche "terra al sole", tanto per assaggiare i datteri e far sì che il Re potesse fregiarsi del titolo di Imperatore.

Gli altri Stati europei nel frattempo si erano già spartiti l'intero Continente africano e addirittura Inglesi e Olandesi erano venuti alle mani (guerra anglo-boera) per il possesso delle miniere del Sudafrica, ricchissime di diamanti.

Il Belgio dal canto suo considerava il Congo proprietà personale del Re Leopoldo II.

Gli altri Continenti erano da tempo possedimenti degli Stati Europei.

Infatti lo stesso Cristoforo Colombo aveva piantato la Croce a San Salvador, dichiarando di "prenderne possesso" in nome di Isabella di Castiglia.

E da quel momento, grazie soprattutto ai Conquistadores Cortès e Pizarro, erano via via scomparse le civiltà degli Incas e degli Aztechi.

Un vero genocidio !

Più tardi, nell'America Settentrionale, Inglesi e Francesi pensarono bene di eliminare i pellerossa, cancellandone lingua e cultura , per appropriarsi di territori immensi ed estremamente ricchi di risorse di ogni tipo.

E ancora una volta gli Inglesi fanno Storia !

Non solo si ribellano alla Madrepatria, ma si combattono fra loro, fingendo di farlo per la libertà di quei negri, che essi stessi avevano strappato dal Continente Nero, per portarli schiavi nelle piantagioni di cotone.

E sono sempre gli Inglesi a "recarsi" in India, in Australia e dovunque si possa "portare la civiltà".

Ma neache i Russi (sempre Europei) hanno scherzato. Ne sanno qualcosa le popolazioni siberiane, che sotto i vari Zar e Zarine hanno subito furti e maltrattamenti. . . . .


A questo punto, per spiegarlo a mia nipote, mi decido a a cercare nel dizionario il significato della parola COLONIALISMO: "occupazione e sfruttamento di un territorio, riducendone la popolazione in stato di servitù e abiezione".

E io che da bambino credevo che "Colonia" significasse villeggiatura .