giovedì 18 settembre 2008

RIFORMA SCOLASTICA ?

Due Governi di Centrodestra e due riforme scolastiche (si fa per dire)diametralmente opposte . Ed ambedue imbecilli. Nella prima il Silvio nazionale ha addirittura scavalcato il Ministro della Pubblica Istruzione Moratti, per annunciare solennemente, attraverso tutte le televisioni che controlla (RAI compresa), che la Scuola del futuro deve essere "la Scuola delle TRE I": Inglese, Informatica, Impresa . Le altre materie possono fare da corollario. E già. . . le lingue bisogna impararle fin da piccoli ! Ma perché proprio e solo l'Inglese? Ma per la globalizzazione naturalmente ! Quella del commercio, ma non quella delle culture e delle tradizioni nazionali. Ma tutti hanno aderito a questa prima "I", tanto che nei giornali, in televisione, nei negozi. . . dappertutto la gente si compiace di sfoggiare la propria cultura, introducendo termini inglesi (o, peggio, americani) per comunicare concetti, per i quali la Lingua Italiana è ricchissima di vocaboli e modi di dire. Perfino alla Scuola per l' infanzia del mio Quartiere, per dare il benvenuto ai bambini, hanno fatto un grande striscione con su scritto : WELCOME. Proprio perché tutti i bambini extracomunitari sono Serbi, Albanesi, Ucraini e con le loro insegnanti si comprenderanno benissimo in Inglese ! La seconda "I" si riferisce all'Informatica. Ma non tanto a quella straordinaria Scienza che sta dietro ai "computers", quanto all'uso acritico degli stessi da parte di bambini, che poi usano questa "abilità" per rinc. . . itrullirsi con quei costosi giocattoli, che gli sprovveduti genitori si sono affrettati a comperare. E li portano pure a Scuola. E poi . . . giù tutti a far ricerche su Internet (toh. . . un'altra "I"), con il risultato che tutti hanno scopiazzato la stessa cosa. Le ricerche si fanno come metodo, per imparare a Cercare, a prescindere da ciò che si può trovare.
E siamo arrivati alla terza "I" IMPRESA ! ! ! La più importante ! ! !
Dalla Scuola dell'obbligo dovranno uscire dei piccoli Impresari, ad imperitura immagine del Silvio nazionale, per rinverdire le schiere di Confindustria e Confcommercio.
Siamo veramente molto lontani dai programmi del 1955, nei quali si parlava di una Scuola che , assieme alle altre istituzioni e soprattutto alla famiglia, "contribuisce alla formazione della personalità del bambino".
Ora si vuole un prodotto finito, che possa "rendere" subito nel mercato della globalizzazione.
Forse è necessaria un'altra "I". . . IMBECILLI.
Ora però la Gelmini ribalta tutto ed opera la vera Riforma: reintroduce il grembiule , per evitare che si sfoggino abiti d'alta moda; la docimologia , perché la gente capisce meglio i numeri che le parole; il voto in condotta, per poter rimpicciolire le pagelle. Poi sbatte fuori dalla Scuola un terzo di insegnanti, per ritornare al maestro unico.
Vi prego di non fraintendermi: io ho fatto per trentasei anni il maestro unico, ma mi sono sempre battuto per il "Tempo Pieno" e per tutte quelle sperimentazioni che dessero alla Scuola maggior possibilità di intervenire sulla formazione della personalità, cui accennavo prima. E non intendevo "Tempo Lungo", atto solo ad intrattenere i bimbi mentre i genitori lavorano ( così come pensa adesso una certa Sinistra ), ma un Tempo nel quale si potessero impiegare due insegnanti (anche in compresenza), per seguire meglio nomadi, exstracomunitari e portatori di handicap.
Io credo che la riforma della Scuola debba essere fatta dal Ministro dell' Istruzione e non da quello del Tesoro o delle Finanze, e penso che debba partire dalla formazione degli insegnanti, che preveda un quinquennio di Istituto Superiore ed almeno un triennio a livello universitario.
Ed allora anche le retribuzioni dovrebbero essere PIU' DIGNITOSE.